L’illogjka dell’ingenjeur

Ingegnere assoluto

Quando si dice ingegnere…

Ci s’immagina una personalità arida, grigia, arrovellata con le formule e i teoremi. Tutt’altro! Ho incontrato caterve di ingegneri artisti, scrittori, cabarettisti, sportivoni. Estrosi insomma; creatori di nuovi scenari e capaci anche di smontarli poco dopo.

Ne ho conosciuti tanti per lavoro in trent’anni di consulenza sulla comunicazione per aziende metalmeccaniche. E poi va beh uno su tutti, mio padre, ingegnere e artista in perenne afflato creatore.

Ricordo che tanti anni fa a scuola la maestra ci assegnò un bel temino: “Racconta e descrivi che mestiere fa il tuo papà” (Quello delle mamme non interessava evidentemente, ma ribadisco, parliamo del paleolitico…) In bella calligrafia espressi un concetto tipo: “Il mio papà fa l’ingegnere. Dipinge, suona il piano, scherza con le parole. Adora i cani, fa l’alpinista, gli piace fare i lavori in giardino e sistemare il garage e la sua moto. Poi durante il giorno va in ufficio e fa delle cose noiose.”

Questo tipo di ingegnere illogico decide di pancia, inventa cose nuove. Veste stropicciato e spesso indossa sempre le stesse cose. Ha una calligrafia impulsiva e sbilenca. Ma attenzione: se cel’ha piccola e regolare, allora è già più un problema.

Quello è il principale sintomo rivelatore dell’ingegnere alfa – oppure, per assimilarlo ai musicisti che hanno l’orecchio assoluto – l’ingegnere dalla razionalità a 440 Hz. Se becchi quel tipo lì, allora sono seccature. L’ingegnere assoluto, di default becca sempre la formula esatta e non ammette altro che sé stesso; non permette nessun contradditorio, ha sempre ragione e sa sempre tutto meglio di te. Questo esemplare modello di perfezione e competenza sa sempre come vanno a finire le cose (beato lui…ma comunque grazie alla sua testa di cubo di solito non sono mai esaltanti).

Lo riconosci facile facile perché  introduce i suoi concetti  con l’odioso avverbio ‘evidentemente’. È convinto (e sembra quasi innocente quando lo afferma) che il suo lavoro valga in assoluto più di quello di chiunque altro. Sì, perché lui progetta cose. E, alle donne: “ Voi fate figli, noi creiamo con le formule”. Ah, capito.

Il suo ragionamento è lineare e segue lo schema se a = b e b=c allora a = c: ricordate la barzelletta dell’acquario e della logica? Guai parlargli di intuito, creatività, circolarità. Lo offendi. La realtà è soltanto la sua, quella razionale. Punto.

È abituato a dettare, detesta rispondere alle tue domande. Peggio ancora, detesta farle perché crede che fare domande voglia dire essere pirla. In realtà è il più evidente sintomo di intelligenza, ma a lui evidentemente non interessa. Se lo intervisti si parla addosso per ore e se sei fortunata e ti accorda un attimo di considerazione…è per suggerirti di prendere nota.

L’ingegnere assoluto ha una scrivania specchiante, estrema. Non ha calcolatrici, fogli, disordine. Tutto si governa perfettamente nelle sue sinapsi. E ti fa rabbia perché non lascia neanche ditate sulla superficie. Si appoggia di tre quarti e ha i polsini sempre bianchissimi anche quando fuori imperversa la canicola.

L’ ingegnere assoluto, come accennavo prima, ha una considerazione minima del genere femminile, financo delle sue colleghe laureate, e perfino meglio di lui. Non ha un briciolo di senso dell’umorismo e se sorride, è per dirti “con permesso” e poi ti fa presente che lui ora deve fare una conference call e desidera congedarti. Il suo è un sorriso algido così come sono le sue e-mail. Ti convoca senza salutarti, si considera un perfetto comunicatore, problem solver e decision maker; essenziale e pragmatico. Non sorride mai, per lui è sintomo di superficialità.

Un ‘grazie’? Mai e poi mai! Se ti va bene per iscritto ti ringrazia con un Thnks che sta per ‘thanks’. Ma quella piccola ‘a’ che scalda il cuore, perché te la vuole togliere? È perché fa più professionale? Ama il linguaggio aziendalese e preferisce ‘schedulare’ un appuntamento ‘customizzando’ il tema della riunione. È sempre sul pezzo e utilizza molto gli acronimi. In questo senso, la riunione è per definire le procedure di GZABL in ottemperanza della normativa QFTK ecc..

Ma grazie al cielo gli ingegneri che ho incontrato sono perlopiù relativi e illogici. Si sanno prendere in giro e stanno a tavola scomposti. Se sei giovane e donna, in ascensore il loro sguardo si appoggia sul tuo decolleté; se sei stagionata, anche.
E tu ti chiedi: ing, ma è proprio sicuro?

Su queste kose no si diskute. Teorema qui uno solo e unjversal per tutj.
Equivalentemente tute tete sono ruotonde (ki più ki meno, anche se un poco kaskat).
Kose quadrate dopo un poko ti stufa, eh!