Più uguale, ke diverso non si può

Diversita

Ho deciso. Mi omologo.

Si, non posso più tollerare la caccia al diverso, con annessi episodi di violenza gratuita, preferibilmente in branchi a danni di un soggetto indifeso e malcapitato.

Nel dubbio, mi omologo e così mi metto in pace.

Da cosa comincio? L’aspetto esteriore, direi. Allora, cosa prevede il decalogo piallante per una donna di 57 anni? Partiamo dall’orientamento sessuale. Bisex, direi, salvo trovare un partner decente. E già qui… L’uomo stagionato, omologandosi alla grande, se è single punta senz’altro alla donna giovane (poi bisogna vedere se la trova…).

Giacché non posso più omologarmi al modello della manager rampante (quella da copione deve avere tailleur attillati e tacco 12, che se solo provo a immaginare di indossare…), forse posso piuttosto omologarmi all’immagine della nonna relegata in casa, tanto cara, patatosa e accudente. Allora però vorrei omologarmi all’idea di avere una pensione e un affitto sicuro per poter provvedere a elargire cotanta generosa rassicurazione alla mia stirpe.

Ma poi perché aspirare con tanta banalità al lieto evento pensionistico? Pensano scaltri i nostri amministratori. Suvvia, come siete banali! Siate trasgressivi, va benissimo essere diversi, fuori dal seminato anzi: del tutto originali. Reietti, dimenticati, dannati. Peccato, con una pensione appena decente adesso potrei cucinare manicaretti, diventare bella pacioccona e tenere il blabla della TV accesa 24 ore al giorno.

Sarei perfetta. No, vero?

E allora a cosa mi omologo? Ma certo, c’è sempre la schiavitù della prova costume!
A gennaio, dopo aver finito tutti gli avanzi e ingurgitato l’ultima fetta del panettone in sconto stagionale mi prometto che da domani inizia la dieta, la palestra, la privazione e la perenne idea di non essere mai abbastanza a posto. E ne parlo con le amiche e le eventuali colleghe (ma solo nel caso in cui io non sia omologata alla realtà del precariato). Agonizzo fino a luglio per poi scoprire che non arrivo a fine mese e che quindi al mare non ci si va.

L’omologa qui la vedo rispetto al pic nic sul bordo sassoso dell’affluente cittadino in secca con zanzare, varie ed eventuali. Hm, questo film mi pare veramente triste.

Peraltro un’immagine perfetta dell’omologazione grigia la suggeriscono i telegiornali main stream (usti, detto all’americana fa persino più figo…) durante l’estate. Mi vesto con orripilanti shorts ‘svela cellulite’ e metto i piedi in ammollo in qualche fontana del Bernini (e magari la sfregio anche o ci tatuo due cuori avvinghiati ); e mai dopo aver mangiato un pasto troppo abbondante accompagnato da vini, amari e dolci ad alto contenuto di trigliceridi e tanto, anzi, mortalmente calorici.

Fantastico poi, sempre ispirati dal Nazional Tiggì, omologarsi nel periodo del Natale camminando svogliati in centro con una giacca a vento (di quel longuette proprio sbagliato) color grigio topo e troppo stretta sugli accumuli di adipe davanti a tristissime vetrine ‘a caccia di idee regalo’, tronfi di inesistenti tredicesime.

Che anche lì… Vuoi farti venire delle idee, ma cosa guardi la vetrina del tabaccaio? Ci trovi tutt’al più l’accendino a forma di Mole Antonelliana fabbricato in Bangladesh. Oppure un’orrenda cornice in finto argento.

E poi, una volta fatto l’orrido acquisto, che cosa ci metti dentro? Le foto dei bambini che giocano nella neve o al parco? No, perché ormai se ti omologhi li tieni perennemente imprigionati sul passeggino e lì le foto non vengono un granché anche perché i poveretti sono piuttosto imbronciati. E quando poi a 14 anni – barcollanti, senza tono muscolare né culturale – li fai finalmente scendere dal passeggino, le foto se le fanno da soli, ben ben omologati alla cultura del selfie.

Però in fondo è rassicurante, con la tua famiglia che fa colazioni adorabili con merendine omozuccherate per poi catapultarsi nel monocromo quotidiano; parte di quella folta popolazione di consumatori che contribuisce con la sua banalità pro capite a tenere il PIL italico sopra il livello di asfissia.

No, no, non ci sto, è troppo complicato. Se proprio mi devo omologare, e credo che Rjustika sia d’accordo…

Unika kuosa huomologat per me e mja senjuora: djversitate!