Il bruoncjo ortofrutjkolo

Sorrisi al mercato

Sguardi sinistri dalla bancarella di destra.

Difficile scegliere il banco di ortofrutta al mercato rionale il sabato mattina. Arrivi trulla con il tuo carrellino e l’idea che la cosa più bella della spesa al mercato è bighellonare tra le bancarelle e lasciarti catturare da un pomodoro, un fiore, un sorriso. E invece no. Il primo ragionamento che devi metterti in testa è che qualunque banco tu scelga, tutti gli altri ti faranno il broncio. L’idea è ben raffigurata in un disegno di mio figlio Matteo di oltre 25 anni fa.

Siccome da sempre affermo il mio diritto di cambiare bancarella e di comprare dove mi pare, mi sorprendo ogni volta a osservare le facce del banco di turno che, per ingraziarsi la tua noiosa e univoca lealtà per i futuri vent’anni, ha provato almeno una tra le seguenti strategie:

  1. Offrirti con una certa imposizione una grassa fetta di toma Raschera alle 9 dopo il caffé e non ci sono santi che tengano, se no si offende.
  2. Sporgerti insieme alla tua borsona piena di spesa un buono caffé premio al bar di fronte. A nulla serve die che no, grazie l’hai già preso e ci ha mangiato su anche la toma d’alpeggio. Ma attenzione, la suscettibilità è sempre allarmante.
  3. C’è chi nelle sue strategie di fidelizzazione con grande magnanimità ti fa un omaggio speciale e ti mette una manciata di fagiolini molli sparsi nella borsa insieme al resto della spesa.
  4. C’è poi quello che vuole ingraziarsi la tua lealtà ortofrutticola con le battute (sempre un po’ leghiste) su ‘certa gente’ che viene qui e ci porta via il lavoro. L’ortofrutticolo padano, basta guardarlo due secondi in faccia per fargli capire che lì non tornerai più e che i suoi carciofi a otto euro al kilo coltivati da migranti schiavi se li puo’ anche… si va beh, come dire.
  5. Oltre alla strizzatina d’occhio politica, ci sono quelle – tra uomini – a sfondo erotico con battute come “menomale che oggi fa caldo” quando passa un didietro strozzato in un paio di shorts. Sembrano sciocchezze, ma su questo genere di goliardia si pensa di creare solidi presupposti per fidelizzare la clientela e forse per qualcuno funziona pure. Per me, no di certo.
  6. Il pizzicagnolo complimentoso, quello che deve sempre farti sentire divina anche quando ti è evidente che con quelle occhiaie e il capello moscio sei solo da rottamare. E infatti quando vai a comprare le patate dal vicino ti guarda dalla testa ai piedi come a dire, che gran ciofeca!
  7. Infine, il dispensatore di ricette, secondo me inventate di sana pianta, perché se le provi combini dei macelli. Ma almeno non ci sono ombre di persuasione e questo qui, tra tutti, è quello meno incazzoso.

Mi è capitato tempo fa di andare per una spesuccia tenera con mio figlio che vive all’estero e che era in vacanza qui. Con affetto gli chiedevo di cosa avesse piacere, cuor di mamma. Il fruttivendolo n.5. mi guardava con la strizzatina d’occhio lì pronto a testimoniarmi la sua complicità: non mi aveva mai visto al mercato con quel gran figaccione trentenne. Guarda un po’, la vecchia con il ‘toy boy’, deve aver pensato. Glie lo si leggeva in faccia. E io: “Sì, il nostro è  un grande amore…” La moglie del tizio lo ha fulminato e poi rivolta a me: “È suo figlio? Bel ragazzo!” “Si signora, vive all’estero e gli voglio preparare un buon pranzetto all’italiana.” Mi ha regalato del basilico pimpante e ci siam capite. Forse, anche fidelizzate, ma su ben altre questioni.

E niente, un sabato qualunque fai conto di arrivare trulla col tuo carrettino e di dover scegliere un banco tra uno di questi. Stai pur certa che gli altri sette ti fanno il broncio, razza di ingrata! E attenzione, se la prendono proprio e, la volta dopo che magari vai da loro, un po’ te la fanno pagare. Diventano corti di conversazione e ovviamente, niente buono per il caffè. Quanto ai fagiolini fiappi, questa volta te li rifilano a 4 euro al kilo!

Tu ankora no kapito kome fare kuontenta mja senjuora cum tuo banketo?
Basta ke sorjde
 e poj anke fa pretzo buono, eh?