E vissero kuonigli e kuontenti!

terra

La smania della sovrafigliazione.

No allora, fatemi capire. Stipati sulla superficie di questa terra stremata, a oggi siamo più o meno 7,6 miliardi di umani. Non ci sono più risorse e abbiamo ampiamente raggiunto ogni soglia di irragionevole follia. E il nostro governo?

Ci implora di figliare come conigli. Prima con campagne ammiccanti e mal riuscite sulla fertilità, adesso con la promessa (davvero progressista…) di un appezzamento di terra in concessione gratuita; mi pare di aver capito nel Sud. Ah, naturalmente la regolina è fare figli solo tra connazionali, se no… ciccia.

Magari molto semplicemente sareste contenti di farvi una bella trombata nel vostro privatissimo fertility day… e invece tutto s’ammoscia quando pensate alla tristezza di lavoretti precari, all’assenza totale di sicurezze, agli asili dai piccoli girotondi tristi dove si mangia solo polenta e salsiccia padana… Ma tranquilli, adesso arrivano le terre!

Che poi, in fondo, l’idea di una riqualificazione dei terreni agricoli abbandonati e la creazione di nuove attività produttive sarebbe fantastica. Si potrebbero creare nuove opportunità di integrazione e di lavoro in zone ormai dimenticate dal mondo (vedi Riace). E invece ecco l’inghippo. La terra sì, ma solo se procrei a mitraglia e, bada bene, con una fattrice nostrana.

E così visto che questa proposta non se la sgama nessuno, continuiamo a lasciar morire le nostre produzioni fiori all’occhiello e a importare robaccia dai paesi più lontani del mondo. E quindi se vogliamo farci una spremuta ci tocca continuare a tentare di cavare due gocce da un dannato agrume duro come una palla di cannone: avete presente le arance Valencia prodotte e importate dal Sud Africa? No, così, tanto per fare un esempio. Poi c’è l’aglio cinese, i sedani spagnoli, le noci di chissàdiodove… Ma andiamo con ordine.

Se oggi chiedete a un bambino cos’ è un tonno probabilmente vi risponde che è una scatoletta (la Chicco in tempi non sospetti ci aveva fatto una splendida campagna di advertising). Se vedono una gallina becchettare in un’aia ti dicono che è un pollo crudo. Costretti a mangiare pomodori olandesi a gennaio e la zucca solo a Halloween… Sì anche grazie ai geni del marketing che hanno reso la vita facile a tutti inventando i prodotti arraffa e ingurgita. Mandarini, banane e uova sode già tutti sbucciati e presentati in utilissime monoporzioni di plastica e cellophane.

Poi ci siamo noi più grandicelli che qualche gita nel verde l’abbiamo ancora fatta, grazie al cielo. Dico a voi coetanei che avete ancora vissuto la bellezza delle stagioni: ricordate sicuramente che le zucchine si mangiavano d’estate e le rape d’inverno? Ad ogni modo, avete idea vero, di cosa vuole dire impugnare una zappa e tirar su le patate dalla terra senza fracassare tutto, compresa la vostra schiena?

E ora veniamo al contesto. Da recenti sondaggi risulta che gli i-tagliani sono i più inioranti d’Europa, e i dodicesimi al mondo. E non solo rispetto ai grandi temi della storia e della cultura generale.

Immaginatevi la famigliola a quoziente intellettivo piallato come desiderano i nostri governanti. Location: siamo in un impervio terreno agricolo appena dato in uso in qualche zona demograficamente spopolata nella nostra ridente italietta progressista. Finalmente riprendendosi il lavoro che prima avevano ‘rubato’ quei cattivacci di migranti, ora la coppia simbolo della rinascita della nostra Patria è intenta nel suo orticello con il sole quasi allo zenith.

–          Amu, ma che caldoffà?

–          Oh, io non ciò un minimo di sbatta

–          Eh ma che si deve fare… cioè dobbiamo pure zappare che io cio’ le unghie appena ricostruite…

–          Dai, muoviti e cerca qualche avocado che poi andiamo a casa

–          Ma devo zappare skusa, o lo trovo sui rami?

–          Eccheneso. Guarda su google!

–          I bambini vogliono la pasta coi gamberetti e lavvocado

–          E digli chestannosenza che qua i gamberetti non so dove crescono.

Intanto la bambina piccola di otto anni parcheggiata sul passeggino perché se no si sporca, suda cade e si riempie di microbi tremendi, dà segni di nervosismo.

–          Stazzitta Samanthah (ma i nomi stranieri non erano vietati?) e non ti muovere che poi scivoli e ti fai male…Se stai brava poi ti compriamo il gelato. Ah già… ma qui dove si compra?

Anche il figlio grande sembra poco a proprio agio, ma poi quando sente l’asino del vicino ragliare sembra più contento; lo trova perfino meglio del suo rapper preferito:

–          Oh figo! E poi la canzone non dice niente che secondo me il ritmo viene anche meglio. Senti Pà ma qui precisamente dove siamo? Sempre in Itaglia? Sembra di essere in un videogame.

–          Eh caro Kevin, un giorno tutto questo sarà tuo. Ma ci devi lavorare, eh. Quindi interrompi la pleistescion e aiuta ammamma con la zappa. Ke qui se no non si mangia!

–          Ma cheppalleeeee. Perchè non andiamo al super, ke lìccettutto?

–          No nelle clausole del governo chi hanno detto ke il damangiare ce lo coltiviamo noi. Se non gniente terra.

–          Se solo lo sapevo di sta storia del fratellino e di sto posto di emme… miiii, vi interrompevo nella fabbricazione. Oh io ciò fame porcoddue!

–          E prendistacaxxodizappa!

–          Ma come la tengo? E che ci devo fare?

–          Cerca due patate almeno, razza di scemo!

–          Cioè appunto, no? In discoteca bisogna andare, mica qui

–          Miii allora vai da tuo fratellino e occupati di lui (il terzo fatidico nuovo i-tagliano)

–          Eh, ci abbiamo fatti isselfie e adesso non so ke fare. Gli ho detto tvukdb ma mi ha guardato strano. Oh ma checcià?

–          Eddai! Ancora che poi piange e lo devo scendere nell’orto pure a lui e mi suda.

Intanto la genitrice modello incespica nelle zolle con il tacco 12 e il pantalone attillato.

–          Sessolo mi rifacevo le tette ora eravamo apposto e facevo la Velina. E invece tre creature mi hanno fatto fare. Addio linea! E ora mi cambia pure la situa politica e magari la terra poi me la tolgono. ( ke quasiquasi…)

–          Va’ metti su l’acqua per la pasta Kevin, che la mangiamo in bianco e fanculo ai gamberetti. Eccerto che non ci sono; secondo me non è ancora staggione.

Questa kuosa di figli kuome kuonigli. Ma io diko: ké terra e terra. Prima bisogna fare di rjpaso. Patat no è kuosa semplicje, eh…