Tanti auguri a mja Senjuora Alexandra

Befane sarete voi!

Nascere il sei gennaio non è propriamente una figata. Ah, dici di no? Beh, inizia a guardare fuori dalla finestra: ottanta su cento c’è un tempo da lupi e fa un freddo porco. Tutto il peso di un anno in più lo senti già quando devi scendere dal letto e abbandonare il tepore del piumone. Un inizio tutto in salita. Oggi è così e me ne sono fatta una ragione, ma da bambina il 6 gennaio era la data che sanciva la tristissima fine della vacanza e iniziava il famigerato viaggio di rientro, quello che a fine agosto viene chiamato il controesodo.

Interminabile, sia che fossa da casa dei nonni in Austria o che fosse di rientro dalla montagna. Stipati in auto in cinque con due cani, slitte, chitarra, il babbo che fumava (eh… si…)  e mia madre che organizzava gare di tabelline e di congiuntivi tra sorelle (per i congiuntivi dico per fortuna; della tabellina del sette avrei fatto volentieri a meno…). Nevicava sempre troppo, bisognava fermarsi a mettere le catene con mio padre che se la prendeva con il malcapitato camionista finito di traverso sulla superstrada. Lui, minuto e scivolante sulle lastre di ghiaccio al cospetto di uomini hulk che lo guardavano con trucidissima aria da film poliziesco e mia madre che alzava gli occhi al cielo.

Arrivati a casa c’erano le lavatrici, il riassunto da fare, preparare la cartella, recuperare l’ultimo esercizio di aritmetica. E, trasversale a tutto, la benemerita frase: festeggiamo poi con calma… La mamma era premurosa e voleva fare le cose per bene, ma quella cosa non mi è mai piaciuta troppo.

Poi arriva l’età in cui vieni considerata una gran bella befana con strizzatina d’occhio e la prima volta sorridi, poi inizi a trovarla una battuta terribilmente banale soprattutto perché abbinata all’occhio da pesce lesso di chi la formulava. Ecco, è giunto il tempo, il tempo dei sessanta, in cui gli uomini non la fanno più. Ora sono le amiche a farti i complimenti sul tuo valore di donna dicendo tante cose belle. Per fortuna.

I jeans da sempre il sei gennaio stringono sulla pancia e, anche se hai fatto attenzione a non esagerare, compare l’odiosissima forfora! Una volta l’anno. Quando? Appunto, il giorno del tuo compleanno!

Insomma sei già bella scocciata per un tot di cose, ti arriva l’amica del cuore a farti gli auguri e… cosa ti porta? Il panettone. La guardi atterrita, lei rimane un po’ così e tu che, ovviamente non vuoi vedere un dolce per i prossimi 365 giorni a venire, dichiari che oggi, sei gennaio, hai iniziato la dieta. E quando verrà festeggiato il tuo compleanno vorrai the bancha e un tortino di verdure lesse.

Poi, la frase ricorrente. “Questo regalo vale per Natale e compleanno!” Come se tu fossi felice di essere nata in un giorno di cotanto fetente grigiore. Che sfiga!

Bene, ma vediamo adesso i lati positivi… del 6 gennaio dei miei primi 60 anni.

L’aspetto mistico della cometa e della rivelazione non è da trascurare e schiude pensieri elevati di rinascita, di rideterminazione.

Più della befana (alla quale assomiglio sempre di più tanto che nessuno si permette più di fare battute inutili), abbraccio dunque il simbolo della luce e del cammino.

Evviva la pensione! … Pensione?

Musei e cinema scontati. Ah già… non esistono più.

Carte argento per ferrovie, bus e blablabla. Ma… per andare dove?

Va bene, allora io adesso faccio un giochetto di numeri, faccio finta di distrarmi e cambio la mia data di nascita. In effetti mi è successo veramente all’anagrafe. Distrattamente compilo un foglio e scrivo: Nata il 01/06/61 e poi, raggiante mi sono detta: “oh cavoli, ma allora sono dei gemelli…” e l’impiegata al comune mi ha detto: “anche io signora. Siamo un segno bellissimo!” Poi guarda il terminale e rettifica glaciale: “Signora, ma lei è del sei gennaio. CAPRICORNO”. Insomma la mia era una svista innocente eppure un potente messaggio dell’inconscio. In realtà da quel momento mi ci sono trovata bene e, siccome sono abituata a festeggiare ‘poi con calma’, quest’anno festeggerò i miei 60 anni anziché oggi 6/1/2021, il 1/6/2021. Probabilmente alle 6, visto che tra l’altro è un gran un bel numero.

Questo sì che mi piace!

Se avete letto fino qui siete invitati a una grande festa all’aperto con abiti leggeri, musica, insalate e danze a piedi nudi sul prato. Tutti in forma e senza forfora.

SAVE THE DATE! Ovviamente anche tu Rjustika non potrai mancare!

Tu senjuora non puoj di kambjare tua data, eh… Tu sej befana in tuo interjuore. Io kuonsiglio di usa bene tua skopa! Adeso!